2017-09-02 12:17:00

Gubbio. Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato


di Marina Tomarro

Iniziare a fare sempre di più un giornalismo di prossimità, che esca dalle redazioni e vada oltre l’emergenza per raccontare le storie e le rinascite dei territori. E’ questo l’obiettivo del XII Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato, promosso dall’Associazione Culturale Greenaccord Onlus,  che si sta svolgendo in questi giorni a Gubbio. Tema dell’incontro che vede la presenza di oltre ottanta giornalisti provenienti da tutta Italia è “Viaggiatori e pellegrini sulla Terra”. Questa sera, a conclusione del Forum, ci sarà il conferimento del premio "Sentinella del Creato" a chi si è particolarmente distinto per l’attenzione e la sensibilità alle tematiche dell’ambiente e del territorio.

Ieri, prima di iniziare i lavori, i giornalisti hanno percorso insieme ad oltre trecento pellegrini, la prima tappa (dal Santuario della Spoliazione di Assisi fino al paese di Valfabrica) il tradizionale “sentiero di Francesco”. “Quel percorso fatto forse in inverno - ha spiegato l’arcivescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino - nonostante la durezza, portò in Francesco ad una sublimazione dell’amore verso il Creato, e probabilmente fu l’ispirazione per il celeberrimo “Cantico delle Creature. Questo cammino vuole proprio fare questo in chi lo percorre: il lasciare tutto ciò che è superfluo, per riscoprire l’amore autentico verso Dio e verso i fratelli”.

Ascolta e scarica l'intervista integrale a mons. Domenico Sorrentino

Particolare attenzione è stata data anche alla difficile situazione lavorativa che si è generata dopo il terremoto che ha colpito l'Italia centrale: "Il nostro è un tessuto di 1300 strutture agrituristiche, di cui il 97% a gestione familiare – ha spiegato Elena Pennacchi di Coldiretti Umbria – strutture che hanno registrato una riduzione di arrivi del 27% in tutte le zone dell’Umbria. Nonostante tutto però la speranza di ricominciare è molto forte “Il pensiero comune di queste persone – ha continuato Pennacchi – è quello di togliere le macerie e ricostruire”.

La giornalista Rai Isabella Di Chio ha raccontato la sua esperienza di inviata ad Amatrice, dove ha vissuto insieme ai terremotati per circa sei mesi: “Una consapevolezza che ti cambia il modo di vedere la vita - ha detto -  in molti momenti abbiamo deciso di chiudere le telecamere, perché bisogna mettere sempre prima di tutto il rispetto della persona e del suo dolore”.

Il convegno ha messo in evidenza anche la narrazione dei social network che, a partire dal terremoto dell’Aquila nel 2009, ha assunto un ruolo sempre più centrale. “È necessaria una comunicazione, anche istituzionale, decentrata – è stato l'appello di Stefano Martello esperto di comunicazione integrata – che coinvolga sempre di più i decisori locali e il tessuto economico”. 








All the contents on this site are copyrighted ©.