2017-09-03 11:18:00

Nord Corea conferma test bomba a idrogeno: condanna internazionale


di Elvira Ragosta

Sale la tensione nella penisola coreana: Pyongyang ha confermato di aver effettuato un test di una bomba all'idrogeno. L'esplosione ha provocato un forte sisma di magnitudo 6.3, seguito da un altro di magnitudo 4.6 e confermato anche dal China Earthquake Network Center, secondo cui l'ipocentro è stato misurato a "zero chilometri", a conferma della natura artificiale dell'onda sismica. Secondo Seul, il test nucleare della Corea del Nord ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte più forte della bomba sganciata dagli Stati Uniti sulla città giapponese di Nagasaki nell'agosto del 1945La bomba - stando alla dichiarazione "speciale" della Corea del Nord, anticipata dalla tv di Stato Kctv - è destinata "ad armare un super missile intercontinentale". Quello effettuato da Pyongyang è il sesto test nucleare e il primo realizzato durante la presidenza Usa di Donald Trump: la precedente detonazione, risale, infatti, al 9 settembre 2016.

A un’ora dal test ordinato dalla Corea del Nord, c'e' stata una telefonata "di emergenza" durata 20 minuti tra il consigliere per la sicurezza americana, H.R. McMaster, e il suo collega sudcoreano, Chung Eui-yong. Seul, inoltre, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Yonhap, ha annunciato di voler chiedere nuove e più forti sanzioni al Consiglio di sicurezza dell'Onu al fine di isolare completamente la Nord Corea. Una forte condanna al test di Pyongyang è arrivata anche da Cina e Russia."Questo test dimostra il disprezzo da parte di Pyongyang dei divieti previsti dalla risoluzioni Onu e le norme del diritto internazionali e questo merita la più forte condanna", si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri di Mosca, secondo il quale "mentre assistiamo allo sviluppo delle condizioni, è imperativo mantenere la calma ed astenersi da azioni che potrebbero portare ad un'ulteriore escalation".

Ieri Papa Francesco, incontrando in Vaticano i responsabili delle principali fedi in Corea, aveva esortato ad essere banditori di pace, perché si semini la speranza di un avvenire nel quale “sia dato ascolto al grido dei molti che ripudiano la guerra e implorano maggiore armonia tra le persone e le comunità, tra i popoli e gli Stati”.

 








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