2017-09-07 13:33:00

Bogotà abbraccia Francesco: il Papa della speranza e dell'allegria


di Alessandro De Carolis, inviato in Colombia

A volte basta il volume dei decibel a spiegare un pezzo di storia. La festa organizzata da Bogotà per accogliere il Papa ha rappresentato, per chi vive in questa metropoli che svetta sulle Ande, qualcosa di più del desiderio di cingere, meglio di sommergere, Francesco con il calore di un bievenido latinoamericano.

Lo ha ammesso a caldo l’arcivescovo della città, il card. Rubén Salazar Gómez, quando in serata – con le persone che sciamavano in mezzo alle strade dopo il saluto dei giovani davanti alla nunziatura – ha detto, ancora un po’ stupito, di non aver visto una cosa del genere “dai tempi di Giovanni Paolo II”. Ciò da cui il pastore di Bogotà è stato sinceramente colpito è stato quel sorriso collettivo, continuo, infrangibile, che più ancora delle bandiere e delle urla ha scortato Francesco dall’aeroporto alla nunziatura come il più bello e lungo degli striscioni.

La diretta mondovisione ha riversato negli schermi televisivi scene simili a quelle di quattro anni fa, quando durante la Gmg di Rio de Janeiro i cordoni di sicurezza furono spesso avvolti e travolti dalla voglia dei giovani di non perdere un metro del tragitto del Papa. La gente di Bogotà ha fatto altrettanto e per centinaia e centinaia, soprattutto di ragazzi, è stato normalissimo involarsi a tratti dietro la papamobile, incuranti del fatto che spezzare il corteo papale in tronconi è semplicemente un atto impensabile. Gli autisti dei mezzi che accompagnavano il seguito di Francesco hanno compiuto vere acrobazie, tra colpi di acceleratori e frenate violente, a volte rischiosissime, per ricucire quello che l’entusiasmo si divertiva allegramente a scompaginare.

Un entusiasmo brillante ma anche diversamente espresso, come possono essere i diversi colori che fanno un mosaico. Emblematico quello che è accaduto in un tratto dei 15 km tra la base aerea di Catam e la nunziatura. Mentre il corteo si incuneava sotto un cavalcavia, a destra agitavano le mani con compostezza centinaia di persone in piedi, che si erano alzate dalle sedie di plastica sistemate geometricamente sotto il ponte. Tutto sotto controllo. Esattamente sull’altro lato, sulla carreggiata parallela a quella della papamobile, un gruppo di ragazzi in bici pestava sui pedali per stare dietro al corteo, risalendo la china del sottopassaggio con agilità da scalatori professionisti.

La festa davanti alla nunziatura si è idealmente “saldata” con quella iniziata sulla pista della base aerea. Coreografie in costume, musica, balli, tanto ritmo, doni al Papa offerti con semplicità da bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Offerti con quel sorriso che ha stupito il cardinale di Bogotà. Qui, ha raccontato, da troppo tempo i sentimenti che predominano sono ansia, incertezza, paura sulla direzione che il Paese potrà prendere dopo la firma dell’Accordo di pace. Ma forse da ieri, la paura si è impaurita un po’. In Colombia è’ arrivato il Papa de l’alegria” e de l’esperanza.

Ascolta e scarica il servizio da Bogotà:

 








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