Il gruppo misto di lavoro (gml) tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e la Chiesa cattolica — istituito nel 1965 per monitorare e rafforzare la cooperazione — si è riunito dal 12 al 15 settembre a Lisbona, presso la Casa madre della congregazione delle Suore ospedaliere francescane dell’Immacolata Concezione, con il sostegno della commissione ecumenica della Conferenza episcopale del Portogallo, presieduta dal vescovo Manuel da Silva Rodrigues Linda. Il programma - riporta L'Osservatore Romano - comprendeva un incontro con i rappresentanti delle Chiese di Lisbona e una visita al santuario cattolico di Nostra Signora di Fátima in occasione delle celebrazioni del suo centenario.
Cultura, religione e dialogo
Il ruolo della cultura, della religione e del dialogo nella costruzione della
pace, e le sfide e le opportunità per la cooperazione ecumenica nell’ambito
dei migranti e dei rifugiati sono stati discussi in maniera approfondita
in questo incontro alla luce degli insegnamenti di Gesù Cristo secondo il Vangelo.
Durante il mandato attuale (2014-2021) il gruppo misto di lavoro, composto da 20 membri,
è presieduto dai due co-moderatori, il metropolita Nifon di Targoviste,
della Chiesa ortodossa romena, e mons. Diarmuid Martin, arcivescovo
cattolico di Dublino.
Il lavoro dei gruppi
Il gml ha formato due gruppi di riflessione, ciascuno dedito a un tema specifico:
la costruzione della pace e le difficoltà relative agli immigrati e ai rifugiati.
Questi gruppi lavorano sia tra una plenaria e l’altra che durante tali riunioni per
affrontare le questioni all’ordine del giorno, individuare le possibilità di una maggiore
collaborazione e avanzare suggerimenti concreti al riguardo. Il loro
lavoro è seguito da membri della Santa Sede e del Consiglio Ecumenico delle
Chiese aventi particolare esperienza in questi ambiti.
Costruzione della pace
L’obiettivo del gruppo che si occupa della costruzione della pace è individuare il
contributo positivo che le Chiese possono apportare insieme alla risoluzione
dei conflitti e alla prevenzione della violenza. Il gruppo riconosce il fatto
che la cultura, la religione e anche il dialogo possono essere strumentalizzati
per scatenare violenze e conflitti. Tra le comunità di credenti cresce la
consapevolezza che la costruzione della pace richiede il coinvolgimento attivo
delle Chiese. È importante costruire sulla base di esempi riusciti di collaborazione
ecumenica e individuare nuovi modi in cui le Chiese possono testimoniare la
pace giusta.
Situazione dei migranti e rifugiati
La situazione attuale dei migranti e dei rifugiati è un “segno dei tempi”
significativo. Essa esige una risposta comune da parte di tutte le
Chiese e la loro collaborazione con gli altri operatori nel settore. Le Chiese
sono chiamate a rafforzare la loro cooperazione nell’accogliere, nel proteggere,
nell’integrare i rifugiati e i migranti e nel dare loro nuove opportunità.
Sebbene il fenomeno migratorio abbia sempre fatto parte della storia umana, l’attuale
migrazione forzata, il rifiuto dei rifugiati e gli atteggiamenti razzisti
presenti in molti luoghi sono fonte di crescente preoccupazione per le Chiese,
le quali si impegnano a rafforzare una cultura di apertura e di accoglienza.
Il gml presenterà raccomandazioni pastorali per la Chiesa cattolica e per il Consiglio
ecumenico delle Chiese su entrambi i temi. L’obiettivo di queste raccomandazioni è
condurre le Chiese a una maggiore unità nell’affrontare tematiche di vitale importanza.
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