2017-09-19 13:38:00

Santa Sede all’Aiea. Allerta su Nord Corea: no a soluzione militare


di Roberta Gisotti

“Una nuova etica di responsabilità, solidarietà e sicurezza cooperativa deve sostituire le ragioni dell’isolamento, del proprio interesse e della paura.” Così il rev. Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale, nel suo intervento alla Conferenza generale dell’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, riunita in questi giorni a Vienna, dove ha sede. Istituita nel 1957 l’Aiea è un organismo specializzato delle Nazioni Unite, volto a promuovere le applicazioni sicure e pacifiche dell’energia atomica, vigilando al tempo stesso contro il suo impiego a fini distruttivi. In questo ambito la Conferenza annuale, si pone quale forum globale per condividere fra i 151 Stati membri le conoscenze e le tecniche nucleari sia fra i Paesi industrializzati che fra quelli in via di sviluppo.

In questa direzione sono andate le parole del delegato della Santa Sede. “La sicurezza – ha sottolineato – non è un ‘gioco a somma zero’, la nostra pace e sicurezza dipendono dalla garanzia della pace e della sicurezza degli altri.” Da qui l’invito della Santa Sede rivolto “a tutti i leader politici di collaborare in buona fede su ciò che dovrebbero essere gli obiettivi comuni per promuovere la non proliferazione nucleare e il disarmo, l’uso pacifico delle tecnologie nucleari e lo sviluppo umano integrale, specialmente nei Paesi più poveri, tutti bisognosi di una pace vera e duratura”.

Si è soffermato in particolare il rev. Duffè sul legame tra politiche di non proliferazione e disarmo. Le tutele messe in campo dall’Aiea sono infatti “un indispensabile componente del regime di non proliferazione”, ha ricordato,  evidenziando che “la partecipazione dell’Aiea nella verifica e monitoraggio degli impegni dell’Iran nell’ambito del Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa) contribuisce ad una maggiore pace e sicurezza nel Medio Oriente”.

Non ha nascosto il rappresentante vaticano “la massima preoccupazione sul programma  nucleare della Nord Corea, che minaccia la pace la sicurezza nella regione, nonché l’integrità del regime di non proliferazione. Ma – ha ribadito –“non esiste una soluzione militare a questa minaccia”. Per cui “la Santa Sede sostiene gli sforzi continui e pazienti della comunità internazionale”, “per quanto difficili, possano essere”, “per rilanciare i negoziati sulla denuclearizzazione e per consentire all’Aiea di riprendere lì il suo ruolo critico nella verifica nucleare”. Alla luce di queste ed altre sfide s’impone dunque alla comunità internazionale – ha osservato il rev Duffé – “di lavorare ugualmente e instancabilmente per il disarmo nucleare” per traghettare infine “al di là delle deterrenza nucleare verso un mondo senza armi atomiche”.

 

 

 

 

 








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