2017-09-21 12:48:00

Papa Francesco sugli abusi nella Chiesa: "Tolleranza zero"


di Emanuela Campanile

Nella Chiesa c'è “tolleranza zero" contro gli abusi sessuali sui minori: lo ha ribadito Papa Francesco nell’udienza ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, in occasione dell'apertura della plenaria. Nel suo discorso a braccio, Papa Francesco ha affermato che la Chiesa ha preso coscienza tardi di questo problema e “quando la coscienza arriva tardi i mezzi per risolvere il problema arrivano tardi”. “Ma grazie a Dio - ha aggiunto - il Signore ha suscitato uomini profeti nella Chiesa” per far emergere il problema “e vederlo in faccia”.

Alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si occupa degli abusi – riconosce il Papa – “ci sono tanti casi che non vanno avanti”, così si sta cercando di prendere più gente che possa studiare i dossier. Se poi ci sono le prove di un abuso – afferma – questo è sufficiente per non accettare ricorsi. Non per una avversione - spiega – ma semplicemente perché la persona che compie questo delitto è malata: se si pente ed è perdonata, “dopo due anni ricade”. Per questo il Papa ha detto con decisione: mai firmerò la grazia.

Nel testo consegnato ma non pronunciato, il Papa ha ringraziato la Commissione per il lavoro compiuto in questi tre anni. Esprimendo dolore e vergogna per gli abusi compiuti da esponenti del clero, il Papa allo stesso tempo ha rinforzato la fede in quella missione dedicata ai più deboli, “abbiamo sperimentato - afferma - una chiamata che siamo sicuri venga direttamente dal nostro Signore Gesù Cristo: abbracciare la missione del Vangelo per la protezione di tutti i minori e gli adulti vulnerabili”.

“Avendo ascoltato le testimonianze delle vittime e dei sopravvissuti” a tali violenze, ed essendo gli abusi sessuali “un peccato contrario e in contraddizione con quanto Cristo e la Chiesa insegnano”, Papa Francesco ha reiterato l’impegno della Chiesa ad applicare  le misure più forti nei confronti di chi “abusa dei figli di Dio”.

“E’ incoraggiante sapere quante Conferenze Episcopali e Conferenze dei Superiori Maggiori hanno cercato il vostro consiglio", ha poi proseguito il Papa, facendo particolare riferimento a quanto la collaborazione della Commissione sia preziosa “soprattutto per quelle Chiese che hanno meno risorse”. 

L’obiettivo è “continuare la collaborazione con la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, affinché queste pratiche possano essere inculturate in diverse Chiese di tutto il mondo”.

Soddisfazione espressa anche per i programmi educativi, presentati dal cardinale O'Malley e dalla signora Marie Collins, uno dei suoi membri fondatori, che offrono il tipo di risorse che “consentiranno alle Diocesi, agli Istituti religiosi e alle istituzioni cattoliche di adottare e attuare" le strategie "più efficaci per tale lavoro”.

A chiusura del suo intervento, prima dell’affidamento alla Vergine Maria, il Papa ha espresso la sua fiducia e piena convinzione che “la Commissione continuerà ad essere un luogo in cui" "ascoltare con interesse le voci delle vittime e dei sopravvissuti. Perché abbiamo molto da imparare da loro e dalle loro storie personali di coraggio e perseveranza”.

La protezione dei minori - ha detto nel suo saluto il card. Sean O’Malley, presidente della Commissione - è chiaramente una delle più alte priorità della Chiesa nel nostro tempo” e “la cura della Chiesa per le vittime di abuso e per le loro famiglie è una considerazione primaria in questa missione. Dall’attento ascolto e dalla condivisione di esperienze con loro, la nostra Commissione ha beneficiato grandemente da tutto ciò che i sopravvissuti ci hanno offerto”.

Tra le priorità della Commissione, anche l’impegno di “continuare il lavoro intrapreso”  e quello di “rinnovare il gruppo dei commissari con rappresentanti delle Chiese di diverse parti del mondo”. A conclusione del saluto, il ringraziamento e la riconoscenza nei confronti del Papa: “Desidero anche  esprimere quanto la leadership che Vostra Santità continua ad offrire”, ha specificato il cardinale, aggiungendo quanto “abbia veramente agito come fonte di ispirazione e profondo incoraggiamento” per "renderci capaci di portare avanti con zelo la missione che ci è stata affidata”.








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