2017-09-30 11:26:00

Bologna: la voce di un migrante maliano che pranzerà con il Papa


Si chiama Youlsa, 29 anni, il migrante del Mali che domani pranzerà con il Papa nella basilica bolognese di San Petronio insieme ai poveri, i rifugiati ed i detenuti: una delle tappe più significative della visita papale a Cesena e Bologna. Youlsa è nella città emiliana da quasi tre anni. Era partito dal suo Paese e dopo una lunga permanenza di due anni in Costa d'Avorio, è stato 8 mesi in Libia, prima di raggiungere la Sicilia. Hélène Destombes lo ha raggiunto telefonicamente e gli ha chiesto come è stato accolto e come si è integrato a Bologna

R. - La mia integrazione è stata più facile perché avevo studiato italiano in Mali. Ma a Bologna sono andato a scuola e ho imparato subito l’italiano, in tre mesi già lo parlavo. Abbiamo creato una squadra di calcio, un’altra associazione, e subito mi sono integrato nella popolazione bolognese.

D.  – Ci sono comunque tensioni, problemi, lei ha percepito questo? Come ha vissuto l’accoglienza da parte degli abitanti?

R.  – Io personalmente non ne ho avuti… Sull’autobus a volte, sì, mi sono spaventato, qualcuno che ti guarda male… Questo fa parte della vita. Ma Bologna è una città di accoglienza, in cui ci si può integrare molto, perché c’è l’università e tanti studenti, anche da altre parti d’Italia, vengono qui a studiare. Quindi c’è il problema del razzismo, ma di meno. Io non ho avuto problemi di accoglienza qui a Bologna. Sono stati molto accoglienti.

D. – Lei fa parte delle persone che pranzeranno con Papa Francesco domenica: che rappresenta per lei questo pranzo, questo incontro col Santo Padre?

R.  – E’ emozionante, si vive una sola volta nella vita. Sono molto contento di incontrarlo come persona, come Papa, come qualcuno che si occupa e preoccupa molto dei migranti. Quindi sono molto emozionato e contento. Approfitterò per chiedere al Papa di aumentare ancora il suo aiuto alle persone più in difficoltà, italiane o extracomunitarie, i migranti…

D. – Il messaggio che vuole trasmettere al Papa è di incoraggiarlo a proseguire con l’aiuto ai poveri, ai migranti?

R.  – Sì, dato che lui verrà qui a visitare i migranti nel più grande Centro di accoglienza di Bologna, lo può fare in tutte le altre città dell’Italia e sarebbe molto bello. In alcuni posti si vive molto male, come al nord, in Trentino, lì è molto difficile. Si dovrebbe organizzare e andare a visitare anche lì, sarebbe molto bene. Non solo per i migranti ma anche per gli extracomunitari e poveri che hanno bisogno di aiuto. Credo che la presenza e la parola di Papa Francesco contino molto.








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