2017-10-02 15:20:00

Al via congresso mondiale sulla protezione dei minori sul web


“La dignità dei bambini nel mondo digitale”, è il tema del Congresso, primo nel suo genere, che da domani e fino a venerdì presso la Pontificia Università Gregoriana vedrà a confronto esperti di governi, polizia, mondo scientifico e accademico, religioni  e delle grandi compagnie che operano nel web, al fine di stilare una strategia per proteggere i minori dagli abusi e dallo sfruttamento che possono derivare dai consumi digitali.

Questa mattina padre Hans Zollner, presidente del Centre for Child Protection, ha presentato i lavori della quattro giorni, parlando dei rischi e le sfide che l’era digitale comporta per i bambini e di come saranno affrontati attraverso sessioni plenarie e workshop che si concentreranno sugli ambiti della protezione, formazione e responsabilità:

R. - E’ un congresso che raduna esperti da tutto il mondo e da tanti ambiti che sono coinvolti in questa area di lavoro: governi, forze dell’ordine, le compagnie che gestiscono i social media, tipo Facebook, Snapchat, Google, Microsoft, etc. Abbiamo qui i migliori scienziati in questo campo, di tante materie: psichiatria, sociologia, psicologia, pedagogia, etc. E ci sono rappresentanti del mondo delle grandi organizzazioni internazionali, per esempio Unicef; come anche  dal mondo delle religioni. Quindi l’opportunità consiste in questo: li mettiamo intorno a un tavolo o nei gruppi di lavoro anche su diversi tavoli in cui possono conoscersi, possono conoscere meglio il rispettivo lavoro e poi alla fine possono anche aiutarci e aiutarsi a vicenda, non solo nella comprensione, ma anche nel combattere quello che è veramente un male che si sta spargendo in modo esponenziale in tutto il mondo.

D. – Infatti lei ha detto: “Trasformare la ricerca in azione”. Produrrà qualcosa di concreto?

R. – Certamente alla fine vogliamo avere in mano una dichiarazione che sarà adottata da tutti i partecipanti e che poi sarà consegnata al Santo Padre, in cui saranno menzionati alcuni punti concreti come intendiamo di andare avanti.

Questo approccio interdisciplinare è reso necessario per la complessità di un fenomeno che non può essere affrontato da una sola organizzazione e da un solo Stato. Basta pensare che solo in india nel prossimo anno altre 500milioni di persone saranno connesse ad internet, la metà dei quali bambini, privi di qualsiasi precedete esperienza digitale  e sprovvisti di qualsiasi strumento di analisi critica dei contenuti veicolati nelle rete. Sulle principali insidie a cui sono esposti i minori che usano il web, sentiamo il Prof. Ernesto Caffo, direttore scientifico del Congresso, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e fondatore e presidente di SOS Telefono Azzurro:

“Sicuramente oggi il tema della sessualità nella rete è diventato un tema estremamente importante e delicato da affrontare. Uno, perché i bambini, da piccolissimi, parliamo dei primi anni di vita, possono oggi entrare in un “touch”, con un tocco, a contatto con materiali pornografici senza filtro. Perché purtroppo il mercato della pornografia si è sviluppato; è un mercato tra l’altro diffusissimo tra gli adolescenti, ma anche in età più precoce. Dall’altra parte, questo fa sì che molti bambini vedono nell’esposizione del proprio corpo in compartimenti sessualizzati una modalità di relazione che apprendono dal mondo degli adulti e trasferiscono alla loro vita personale e quindi tendenzialmente possono essere coinvolti a esporre il proprio corpo con immagini su Instagram o su altre reti e anche entrare in contatto in streaming con altri coetanei ma anche con degli adulti, esponendo il proprio adulti”.

Evento pionieristico nella lotta allo sfruttamento e agli abusi sessuali sui minori, il Congresso avrà inizio domani, 3 ottobre, con i discorsi del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, e della Baronessa Joanna Shields OBE, Rappresentante Speciale del Regno Unito per la Sicurezza su Internet, già Sottosegretario di Stato e Ministro per la Sicurezza su Internet dal 2015 al 2017 e fondatrice di WePROTECT.

L’iniziativa ha il pieno supporto e sostegno di Papa Francesco, che venerdì alle 12 riceverà in udienza i membri del congresso che, per l’occasione, presenteranno la dichiarazione finale e le future linee di azione per la tutela dei minori. Sul contributo della Chiesa e la strategia da adottare ha parlato padre Federico Lombardi, consulente del Centro per la protezione dell’infanzia (CCP) della Gregoriana:

“Noi ci rendiamo conto che lo sviluppo delle comunicazioni e del mondo digitale è vertiginoso. Ogni anno decine di milioni di nuovi utilizzatori arrivano sulla rete e una parte enorme sono minori, ragazzi che si muovono a loro agio e che trovano nella rete un’infinità di cose, molte delle quali sono negative, in particolare per quanto riguarda la loro crescita, la loro identità sessuale e i rischi che loro corrono, perché ci sono forme di adescamento, forme di violenza che si manifestano tramite l’uso della rete. Allora, è nata l’idea della convocazione di un congresso ampio a 360 gradi come competenze, come provenienze, in modo tale da cercare di mettere insieme le forze per affrontare con un prospettiva globale, proporzionata al fenomeno di fronte al quale ci troviamo. Però, vorrei essere molto realità ed umile: questo lavoro dobbiamo farlo insieme; la Chiesa non pensa di essere il leader mondiale, però anche con l’esperienza che ha fatto, con la sofferenza che ha avuto in questo campo, con la coscienza che ha risvegliato riguardo il problema della protezione dei minori, sì, si sente coinvolta e vuole collaborare con tutti quelli di buona volontà e di consapevolezza del mondo di oggi che vogliono impegnarsi in questo campo. Insieme”.








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