Vescovi Brasile: no all’abbassamento della maggiore età penale

I vescovi brasiliani sono contrari all’abbassamento della maggiore età penale da 18 a 16 anni, attualmente allo studio della Commissione affari costituzionali, giustizia e cittadinanza del Senato. Lo ribadisce in un video-messaggio mons. Leonardo Steiner, vescovo ausiliare di Brasilia e Segretario generale della Conferenza episcopale brasiliana, (Cnbb) secondo il quale sarebbe illusorio credere che una tale misura possa ridurre la violenza in Brasile.

“Si tratta di un dibattito di estrema importanza, perché da un lato è in gioco la sicurezza della popolazione e, dall’altro, la promozione e la difesa dei diritti dei bambini e adolescenti”, afferma il presule nel video diffuso sul sito dei vescovi http://cnbbne2.org.br/ . “È naturale che la complessità del tema possa dividere la popolazione che vuole sicurezza ed è vero che nessuno può tollerare la violenza da chiunque provenga”. Tuttavia, secondo la Cnbb “è indispensabile dissipare alcuni equivoci sui quali basano il loro ragionamento i sostenitori della riduzione della maggiore età penale”.  Come, ad esempio, l’affermazione che per un adolescente che commette un delitto esiste l’impunità, oppure che con l’abbassamento dell’età penale la violenza diminuirà”.

In Brasile - ricorda mons. Steiner - la responsabilità penale di un adolescente inizia a 12 anni, e i dati ufficiali diffusi nel 2014 dal Ministero degli Interni sulla violenza nel Paese mostra che “gli adolescenti sono più vittime che responsabili “. Se c’è impunità –aggiunge  – la causa non è la legge, ma chi la applica. “Noi crediamo nella persona umana, conclude mons. Steiner, ma crediamo soprattutto che la società brasiliana e il Congresso debbano trovare un modo per condurre i nostri giovani sulla strada del reinserimento sociale e non dell’esclusione, come propone questo progetto di emendamento costituzionale”

Contro l’abbassamento della maggiore età penale i vescovi brasiliani si erano già espressi durante la 53.ma Assemblea plenaria del 2015 durante la quale avevano pubblicato una nota in merito. (A cura di Lisa Zengarini)