di Gabriella Ceraso
"Giustizia a Dio e a noi il disonore sul volto": con queste parole il profeta Baruc nella Prima Lettura di oggi ci parla della disobbedienza alla legge di Dio, cioè del peccato, e nel contempo ci indica anche quale è la "vera strada" per chiedere perdono. E questo è anche il filo conduttore dell'omelia del Papa di oggi nella Messa mattutina a Casa Santa Marta: Francesco ripercorre il testo liturgico soffermandosi innanzitutto sulla realtà del peccato che caratterizza tutti gli uomini,come nella profezia di Baruc: "sacerdoti, re, capi e padri":
Ma noi ci siamo ribellati: questo è il peccato dunque, è "ribellione", è "ostinazione" nel seguire le “perverse inclinazioni del nostro cuore” cadendo nelle “piccole idolatrie di ogni giorno”, “cupidigia”, “invidia”, “odio” e in particolare, “maldicenza”, quello "sparlare" che il Pontefice definisce la "guerra del cuore per distruggere l'altro".
Ed è a causa del peccato, come sta scritto ancora nella pagina di Baruc,"che ci sono venuti addosso tanti mali” perché il “peccato rovina il cuore, rovina la vita, rovina l’anima, indebolisce, ammala”, ma, ed è questa la precisazione del Papa, resta sempre un peccato in rapporto a Dio:
E la vergogna “apre la porta alla guarigione”. Questo è allora l’invito che il Papa rivolge in conclusione della sua riflessione, sentire vergogna davanti al Signore per i nostri peccati e chiedere di essere guariti:
Ascolta e scarica il podcast con la voce del Papa:
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