2017-10-20 11:06:00

Gendarmeria vaticana: in un libro 200 anni di storia al servizio del Papa


di Adriana Masotti

"Un Corpo scelto, fedele, orgoglioso di servire il Papa, un Corpo all’altezza delle sfide di oggi”. Così descrive la Gendarmeria vaticana il prof. Giuseppe Dalla Torre intervenuto ieri sera alla presentazione del libro edito dalle Edizioni San Paolo “La Gendarmeria Vaticana. Dalle origini ai giorni nostri” di Sandro Barbagallo e Cesare Catananti.

Nel magnifico Braccio Nuovo dei Musei Vaticani, gremito per l’occasione, erano presenti le massime autorità dello Stato vaticano e diversi esponenti del governo italiano. Un chiaro segno che quella dei Gendarmi non è una realtà marginale nella vita dello Stato pontificio. L’idea di scriverne la storia, in occasione dei 200 anni dalla fondazione della Gendarmeria, è nata casualmente:

“Stavo facendo una ricerca storica per altri motivi, racconta Cesare Catananti, ex direttore sanitario dell’Ospedale Gemelli di Roma, e mi sono ritrovato con tanti documenti presso l’Archivio di Stato italiano, che già dal 1870 parlavano di Gendarmeria e dei rapporti tra questa e la polizia italiana. Da qui, d’accordo con il comandante Giani si concretizza l’idea: ma perché non raccontiamo questa storia? È cominciata da qui una ricerca di fonti che è durata due anni e direi che è stata estremamente interessante: una scoperta continua”.

La Gendarmeria, prosegue Catananti, “è veramente un corpo speciale perché assomma diverse funzioni: la sicurezza del Santo Padre, condivisa con la Guardia Svizzera; la sicurezza dello Stato del Vaticano; attività di polizia giudiziaria. Non esiste in altri Stati un corpo che abbia tutta questa complessità di funzioni quindi è veramente qualcosa di unico e speciale”.

Il racconto che i due autori fanno in un libro corredato da molte belle immagini, si avvale di una documentazione poco conosciuta e non facilmente accessibile, conservata in buona parte negli archivi della Gendarmeria e della Segreteria di Stato.

E’ proprio attraverso questi documenti, spiega Sandro Barbagallo, che abbiamo potuto ricostruire una storia finalmente documentata che ci ha permesso di capire come la Gendarmeria è stata sì fondata nel 1816, ma forse, è bene dire, che è stata rifondata, perché relativamente a quell’anno abbiamo trovato un documento in cui un gendarme pontificio chiede di essere assunto nei carabinieri pontifici.

A quel punto ci siamo allarmati, siamo andati a ritroso nel tempo e siamo arrivati oltre l’anno 1300; abbiamo così scoperto che la Gendarmeria c’è sempre stata, che attraverso i secoli è stata soggetta a riforme, ricostituzioni, scioglimenti e nuovamente, costituzioni, cambi di nome, ma sempre di Gendarmeria si parlava. Con una peculiarità però sempre costante, conclude Barbagallo: "assoluta abnegazione nei confronti del Papa, devozione nei confronti della Chiesa e grande senso del sacrifico, perché questi gendarmi svolgono un’attività che veramente prende tutta la loro vita”.

La storia della Gendarmeria è complessa,  percorre tutte le vicende dello Stato pontificio sempre intrecciate a quelle italiane. Ecco i terribili anni del secondo conflitto mondiale, con il fascismo e l’occupazione nazista di Roma, il periodo della “guerra fredda”,  la caduta dei muri, l'attentato a Giovanni Paolo II, fino all’attuale crescita del terrorismo internazionale.

Un esempio dei tanti mutamenti incorsi, fu la decisione di Papa Paolo VI, il 14 settembre 1970, di sciogliere tutti i corpi armati pontifici, ad eccezione della Guardia svizzera, spinto dalla volontà «di far sì che tutto ciò che circonda il Successore di Pietro manifesti con chiarezza il carattere religioso della sua missione, sempre più sinceramente ispirata ad una linea di schietta semplicità evangelica». Venne allora istituito un Ufficio centrale di vigilanza, poi denominato dal 1991 Corpo di vigilanza e dal 2002, Corpo della gendarmeria, oggi un soggetto civile militarmente ordinato.

“Quella era una fase, si voleva far saltare 'la corte', togliere l’aspetto del potere temporale, commenta lo storico Andrea Riccardi, si ridusse così la Gendarmeria a ufficio di vigilanza: una ottantina di uomini. Ma i problemi erano grandi e gravi, come si manifesteranno con l’attentato a San Giovanni Paolo II, che mostrò che non solo la persona del Papa, il Vaticano, ma anche tante parti del mondo cattolico, erano sotto minaccia.

La Gendarmeria però non vuol dire creare muri o un’azione militare o repressiva, ma difendere attraverso la rete: questo è il criterio. E quindi un soggetto internazionale in rete con l’Interpol per esempio, o con le agenzie di intelligence, non solo per proteggere la persona del Papa, che non vuole essere separata dai fedeli, ma allo stesso tempo per dare sicurezza dell’incontro con lui: qui – in Vaticano, in Italia –, ma anche nei grandi scenari del mondo”. Ne angeli né carabinieri i gendarmi per Riccardi, ma “uomini che credono e si danno da fare per la sicurezza in maniera gentile ed efficace”.

Tanti gli aggiornamenti nella vita dei Gendarmi: tra questi la costituzione del Gruppo d’intervento rapido e del nucleo antisabotaggio e la funzione di polizia giudiziaria estesa a più ampie aree di intervento con l’adesione alle convenzioni internazionali sulla lotta alla pedofilia, al riciclaggio, alla tortura. Con l’obiettivo di prevenire oltre che di reprimere.

Evidentemente l’ordinamento del corpo della Gendarmeria è mutato nel corso di secoli anche in relazione alle diverse emergenze”, conferma il prof. Dalla Torre.  “Tutto questo ha in qualche modo forgiato l’identità di questo corpo nello stile di agire, nelle finalità e con una diversità rispetto a corpi analoghi di polizia, data dalla consapevolezza di essere al servizio di una missione che trascende la dimensione temporale che tocca la religione, lo spirito. Un’azione quindi animata da un forte senso di solidarietà e di carità. Nel 1867 fu la peste ad Albano che impegnò la Gendarmeria in servizi solidaristici e di carità; oggi sappiamo con le vicende che ci sono state anche di recente in Italia e all’estero quanto la Gendarmeria faccia anche in questo settore”.

A conclusione della serata di ieri il trailer del documentario sulla Gendarmeria realizzato dal Centro Televisivo Vaticano e da Officina della Comunicazione presentato da mons. Dario E. Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, con le testimonianze di alcuni gendarmi e il ringraziamento di Papa Francesco espresso nell’udienza in Aula Paolo VI nel 18 settembre 2016.

Ascolta le parole del Papa:

Il costo del volume "La Gendarmeria vaticana. Dalle origini ai nostri giorni" sarà di 25 euro e verrà messo in vendita nei bookshop della Libreria Editrice
Vaticana e dei Musei Vaticani. L’intero ricavato sarà devoluto per le attività di beneficenza promosse dalla Gendarmeria stessa.








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