2017-10-22 11:50:00

Catalogna: mezzo milione in piazza per protestare contro Rajoy


Cresce sempre di più la tensione in Catalogna, dopo la presa di posizione del premier Rajoy di commissariare il governo della Catalogna e il suo presidente Puidgemont. Il partito di Puigdemont, il PdeCat, ha definito questa decisione come "un colpo di Stato contro il popolo di Catalogna che sa di franchismo”. Il partito Podemos si è detto sotto shock e ha accusato il premier di sospendere così la democrazia non solo in Catalogna ma in tutta Spagna.

Il sindaco di Barcellona Ada Colau ha segnalato una "offensiva autoritaria contro tutta la Catalogna". Poche ore dopo l’annuncio della destituzione del governo fatta da Rajoy, quasi mezzo milione di persone sono scese in piazza per denunciare questa decisione e anche per protestare contro la detenzione dei leader indipendentisti Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, arrestati per sedizione, per ordine di un giudice spagnolo.

Tra la folla anche il presidente Puigdemont e il suo governo. Si prevede anche una dichiarazione di indipendenza che sarà approvata probabilmente mercoledì dal Parlamento prima che le misure di Rajoy entrino in vigore a fine mese.

Severe le misure approvate da Madrid che prevedono, tra le altre cose, il divieto al Parlament eletto nel 2015 e con maggioranza assoluta indipendentista di eleggere un sostituto di Puigdemont e di votare qualsiasi cosa "non conforme alla Costituzione", riservandosi un diritto di veto su qualsiasi misura dell'assemblea. Quindi, quest'ultima non potrà svolgere le sue funzioni di controllo e avrà un ruolo solo "rappresentativo".

Immediata la reazione del popolo indipendentista, che si è detto pronto ad una resistenza fatta di proteste di massa in piazza, "azioni di disturbo immaginative" ispirate al movimento degli indignados, per contrastare la presa di controllo di Madrid.

La situazione potrebbe rapidamente peggiorare. Fonti della procura generale dello Stato spagnolo hanno confermato che è in preparazione una incriminazione di Puigdemont per ribellione in base alla quale rischierebbe fino a 30 anni di carcere, e potrebbe essere arrestato con i suoi ministri. Un passo che potrebbe avere conseguenze imprevedibili, in una Catalogna con una situazione sempre più tesa. (A cura di Marina Tomarro)








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