2017-11-11 14:43:00

Caritas Roma: aumentano nuovi poveri; un terzo degli anziani a rischio povertà


“Non lasciamoli soli”. Questa la sfida programmatica della diocesi di Roma per l’anno pastorale 2017-18, presentato questa mattina alla Pontificia Università Lateranense assieme al rapporto Caritas sulla povertà nella capitale italiana. Il tema guida, spiega mons. Angelo De Donatis, vicario generale per la diocesi di Roma, prende ispirazione dalla parabola del Buon Samaritano: “Si parte da una domanda nel Vangelo di Luca, quando un dottore della Legge chiede: “Chi è il mio prossimo?”. Allora Gesù risponde con la parabola del buon samaritano. Ma quella domanda, alla lettera, suona così: “Ma a me chi mi ama?”. Soltanto la scoperta di essere amati e curati può aiutarci a essere vicini alla povertà di oggi, in questa nostra città”.

Una povertà che si sta estendendo dalle periferie al centro e che vede emergere una classe di nuovi poveri che, si legge nel rapporto, “pagano un affitto, lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere”, spesso anche a causa di  “servizi pubblici non sufficienti che scaricano sulla famiglia una spesa sociale sempre crescente”. Non solo quindi le 7.500 persone senza dimora censite ufficialmente – anche se si stima ce ne siano almeno il doppio – ma anche le vittime di quello che viene definito una sorta di “barbonismo domestico”. Anziani, soprattutto, che rimangono chiusi in casa in solitudine e che sono difficili da assistere.

“Roma ha tanti anziani ma non è una città che è attenta agli anziani”, spiega mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma. Un terzo delle persone oltre i 65 anni è infatti a rischio povertà, in una città in cui sono il 22% della popolazione e in alcuni municipi superano il 40%. Crescono anche i comportamenti legati al gioco d’azzardo, che spesso riguardano minori, con il 50% degli studenti tra i 14 e i 19 anni che ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno scolastico. Dove avanza la povertà si cerca disponibilità economica ovunque e crescono di numero i negozi con slot machine e “compro oro”.

In generale aumentano gli italiani in difficoltà.  Sono infatti il 45% delle oltre 22 mila persone registrate nei tre centri d’ascolto diocesani Caritas e nei 110 Centri parrocchiali collegati. L’emergenza abitative coinvolge almeno 30 mila famiglie a fronte delle oltre 130 mila case sfitte nella città. Basso anche il patrimonio abitativo pubblico: 76 mila alloggi di proprietà del comune, circa il 4% del totale a fronte della media europea del 14%. La disoccupazione giovanile rimane di quasi due punti superiore alla media nazionale, mentre nella fascia 15-29 anni, il 22,5% dei giovani non studia né lavora.

In alcune periferie della città, come Ostia, Caritas si occupa di accoglienza da oltre 30 anni. Spiega ancora mons. Feroci: “noi l’abbiamo sempre detto, Ostia è una città di 200 mila abitanti, una città molto grande anche che in confronto alle altre città di Italia, come Siena e Pisa che hanno rispettivamente 53 mila e 90 mila abitanti, è veramente molto molto più grande. Ci occupiamo delle persone della strada, diamo anche da mangiare, 200 pasti, e diamo l’accoglienza. La nostra è una grande preoccupazione soprattutto per gli ultimi e per i poveri, per quell’ambiente.

La presentazione del rapporto Caritas arriva ad una settimana dalla Prima giornata internazionale dei poveri, fortemente voluta dal Papa. “Credo che sia stata una grandissima intuizione di Papa Francesco”, afferma mons. Feroci, perché per insegnarci che cosa significa il povero, lui ha voluto dedicare una giornata ai poveri. Come per dire: se voi entrate in una chiesa, vi mettete in ginocchio davanti all’Eucaristia, allo stesso modo voi vi dovete mettere in ginocchio davanti al povero perché per noi il povero è la presenza di Dio. Questo è quanto ci dice Gesù nel Vangelo.

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