2017-11-15 12:33:00

Zimbabwe: militari al potere, ma smentiscono il golpe


di Paola Simonetti

Hanno preso in custodia il presidente Mugabe e sua moglie, il controllo delle sedi istituzionali e dei media e operato arresti in ambito governativo. Nello Zimbabwe i militari hanno il potere nella capitale Harare, anche se smentiscono si tratti di un golpe. Un’azione che si configura come tentativo di svolta dopo 37 anni di potere da parte dell’attuale presidente 93.enne, che rifiuta una transizione democratica.

Nelle scorse settimane, Mnangagwa, il vicepresidente al fianco di Mugabe sin dai tempi della lotta per l’indipendenza 40 anni fa e che da tempo veniva considerato il candidato naturale per la successione alla guida del Paese, era stato rimosso dal suo incarico per spianare la strada del potere alla moglie di Mugabe, Grace.

All’orizzonte, le presidenziali del 2018 che, secondo Riccardo Barlaam, esperto di Africa per il Sole24ore, difficilmente si svolgeranno: “Difficile prevedere come progredirà la situazione nelle prossime ore, ma con ogni probabilità la successione, visto lo scenario attuale, sarà un’evoluzione obbligata”. 

Sullo fondo, “un Paese allo stremo - spiega ancora Barlaam - con il 95% di disoccupazione ed il 75% dei cittadini che vive sotto la soglia di povertà. Difficile immaginare un sostegno popolare nei confronti del presidente Mugabe", che - sottolinea - ha impoverito questo Paese, "potenzialmente ricchissimo per la presenza di molte materie prime preziose". "I militari, in molti Paesi africani - conclude Barlaam - rappresentano, paradossalmente, l’unica speranza di cambiamento”.

Ascolta e scarica l’intervista a Riccardo Barlaam








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