2017-11-23 13:37:00

Centrafrica: non si placa la violenza. Evacuato staff di Msf


di Paola Simonetti

Non si placa il dilagare della violenza in Centrafrica, funestato dal fronteggiarsi di numerosi gruppi armati. La zona sudorientale vede abusi di ogni genere a danno dei civili e aumentano gli scontri tra milizie per il controllo del territorio ricco di minerali. Nel Paese di recente, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha lanciato l’allarme genocidio. 

La popolazione è allo stremo, in alcune zone sotto assedio da mesi, dopo l’inizio del conflitto, scoppiato all’indomani della destituzione del Presidente, Bozizé nel 2013. Uno scontro nelle sue prime battute mosso da due fazioni in lotta, le milizie anti-Balaka e la formazione dei Seleka. Oggi, invece, i due gruppi sembrano essersi alleati contro milizie miste, nel frattempo moltiplicatesi. 

Uno scenario di drammatico e violento caos, nel quale ad essere colpita è stata anche l’organizzazione umanitaria, Medici Senza Frontiere, che dopo una violenta rapina nei giorni scorsi, è stata costretta ad evacuare i suoi 58 membri dello staff  nazionale e internazionale da Bangassou, città nel sud-est del Paese, una delle zone più colpite dagli scontri.

“I ripetuti attacchi subiti – spiega Federica Nogarotto, responsabile risorse umane terreno di Msf -, ci hanno spinto ad abbandonare la zona per tutelare l’incolumità dei nostri operatori. Già molti di loro erano stati allontanati per motivi di sicurezza”. Una perdita cruciale per la popolazione, quella del presidio sanitario dell’organizzazione in un contesto di grave carenza sanitaria nel Paese. “Non molleremo, naturalmente – ha aggiunto Federica Nogarotto - Continuiamo, in ogni caso, ad essere presenti nella altre aree del Paese”.

Ascolta e scarica il podcast dell’intervista Federica Nogarotto:








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