2017-11-24 12:09:00

Convegno nazionale Aipec: insieme per una Economia Civile e di Comunione


di Adriana Masotti

Primo Convegno Nazionale dell’Aipec - Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione, domani, sabato 25 novembre, in occasione del 5° anniversario dell’associazione. “Una proposta: persone e Imprese al servizio del bene comune”, il titolo dell’evento che si terrà presso il Teatro Grande Valdocco a Torino. Offrirà l’occasione di conoscere le radici da cui è nata l’Economia di Comunione (EdC) e di approfondire la più vasta Economia Civile.

Ma quali le idee forza dell’EdC? Lo spiega Livio Bertola, presidente di Aipec: "L'Economia di comunione nasce dallo sguardo di Chiara Lubich nel vedere lo stridore tra le favelas e i grattacieli di San Paolo, 26 anni fa, e tutte le persone che seguono questa idea di comunione partono da alcuni principi. Ad esempio, non sopportano l’ingiustizia, non sopportano di vedere uomini, donne e bambini che soffrono perché non hanno da vivere degnamente. Questa indignazione li porta quindi a fare qualcosa, a reagire. Un imprenditore dell'EdC è uno a cui la propria azienda non basta, vuole far qualcosa di più, si sente parte di una grande famiglia, la famiglia umana. Poi sono persone, imprese, che non considerano la ricchezza creata come propria, sentono di condividerla, anche solo per la gioia di condividerla, perchè c’è più gioia nel dare che nel ricevere."

Tra i relatori al Convegno, l’economista Luigino Bruni,  coordinatore internazionale del Progetto dell’EdC e cofondatore della SEC - Scuola di Economia Civile; Ernesto Olivero, fondatore e presidente del Sermig di Torino, Andrea Mura, velista e imprenditore di successo, Fabio Storchi, imprenditore ed expresidente nazionale di Federmeccanica, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale dell'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Tutti portatori di un’idea del fare economico alternativa al modello capitalistico.  

“L’economia civile - dice ancora Bertola - nasce nel 1753 da un economista, Antonio Genovesi. In questa economia vengono messi al centro la felicità pubblica e il bene comune. L’economia civile vuol mettere la persona al centro. Tutto deve partire da lì. Chiara Lubich su questo, per esempio, aveva aggiunto una parola in più. Diceva: 'noi dobbiamo mettere in evidenza la cultura del dare che si oppone alla cultura dominante: la cultura dell’avere'.  E per usare le parole degli economisti come Stefano Zamagni o Luigino Bruni - prosegue il presidente di Aipec - l’economia civile non è una teoria economica, è una scuola di pensiero che cerca di ribaltare il pensiero dominante economico: quello dell’ homo homini lupus”, sottolineando invece l’importanza del dono, la gratuità, la fiducia, reciprocità all’interno dell’agire economico e quindi come può cambiare l’economia mettendo la persona al centro e concependo il profitto come mezzo e non come fine."

A Torino, saranno presentate proposte e progetti concreti da sviluppare e realizzare insieme, perché come spiega ancora Livio Bertola: “Aipec è una associazione di imprenditori, professionisti, studenti, lavoratori, casalinghe, pensionati, disoccupati che vogliono mettersi insieme per favorire la condivisione, per far emergere e sviluppare quanto di buono già esiste e generare una comunione più grande, capace di cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale."

 Perchè la cultura nuova che l’Economia Civile e di Comunione vogliono portare è appunto “la cultura del dare” e tutti, insiste Bertola, possono farlo, perché ciascuno ha sempre qualcosa da dare.

Ascolta l'intervista integrale a Livio Bertola, presidente Aipec:








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