2017-12-09 09:27:00

Commento al Vangelo della II Domenica di Avvento


Nella II Domenica di Avvento la liturgia ci presenta il Vangelo (Mc 1, 1-8) in cui Giovanni Battista prepara la strada al Signore

 Dal Vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.  Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.  Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Giovanni Battista è la figura evangelica chiave che l’Avvento ci offre in questa seconda domenica per aiutarci a preparare la strada al Signore che viene. Tutte le letture della liturgia parlano dell’importanza di questa preparazione che consiste, ci ricorda Isaia, nel dare senso al dolore che a volte Dio permette nella nostra esistenza, spesso come conseguenza del peccato, riscoprendo di pari passo la necessità della penitenza. Lo stesso profeta, però, ci annuncia anche la consolazione con la quale Dio ci visita rivelando la dimensione pasquale di tutta la nostra vita e il potere assoluto che il Signore esercita sulla storia dell’umanità e di ciascuno. La preparazione prosegue con l’esortazione di San Pietro a riconoscere sinceramente le proprie mancanze in questo tempo favorevole accostandoci possibilmente al sacramento della confessione con un accurato esame di coscienza. Pure una preghiera diversa, più intensa magari, e in orari meno comodi, contribuisce alla preparazione. In molte parrocchie gruppi di fedeli celebrano insieme le lodi al mattino prima del lavoro, altri riscoprono la preghiera notturna, o nella pausa pranzo. Altri ancora riprendono il Rosario o la Lectio divina in parrocchia come ci ha suggerito il Papa. Tutto ciò esprime con chiarezza il desiderio che ci sgorga dal cuore: Vieni Signore Gesù!

Ascolta l'audio e scarica il pocast del commento di don Sanfilippo

 

 

 








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