2014-07-21 13:00:00

Sydney. Trapianto di midollo guarisce due uomini da Hiv


A quattro giorni dalla morte di Joep Lange e di altri studiosi e attivisti nel campo della lotta all’Aids – uccisi assieme agli altri passeggeri sul volo abbattuto da un missile in Ucraina – dall’Australia, dove gli esperti erano diretti per partecipare alla Conferenza internazionale su questa patologia, è stata diffusa la notizia di due pazienti sieropositivi che, dopo aver ricevuto un trapianto di midollo, si sono ritrovati liberi anche dall’Hiv. Il servizio di Alessandro De Carolis:

La notizia della speranza prende il posto di quella dello sconforto pochi giorni dopo e proprio dal continente dove uno dei giganti della lotta all’Aids, Joep Lange, era atteso ed è invece stato ricordato con un minuto di silenzio assieme agli altri colleghi scomparsi. A poche ore dall’apertura, ieri sera a Melbourne, della Conferenza internazionale sull’Aids – evento da 12 mila delegati di 200 Paesi – da Sydney è arrivato un annuncio di grande rilievo medico e clinico. Due australiani, affetti da Hiv e malati di cancro, dopo un trapianto del midollo spinale ricevuto all'ospedale St. Vincent's hanno visto scomparire dal proprio organismo anche il virus col quale lottavano da molti anni.

Uno dei due pazienti, colpito dal linfoma di Hodgkin, ha ricevuto il trapianto di midollo nel 2010 da un donatore che aveva due copie possibili di un gene che offre protezione contro l'Hiv. Il secondo paziente, che aveva ricevuto un normale midollo per trattare una leucemia mieloide acuta nel 2011, si è liberato anch’egli del virus, pur non avendo alcuna immunità genetica conosciuta.

I due pazienti – di cui non sono state rese note ancora le generalità – pur restando per cautela in terapia retrovirale risultano essere la seconda e terza persona al mondo ad aver sconfitto l'Hiv, dopo il caso dell’americano trattato con successo a Berlino tra il 2007 e il 2008.

Secondo i ricercatori dell’ospedale di Sydney dove i pazienti sono stati curati, i trapianti di cellule staminali adulte avranno un ruolo crescente nel trattamento dell'Hiv. Il loro direttore, Sam Milliken, ha sottolineato che “in questa fase”, tale forma di cura è ancora “troppo pericolosa per trattare pazienti di solo Hiv”. Tuttavia, ha ammesso, “vi è un potenziale per usare i trapianti con modalità efficace contro l'Hiv nel futuro”.








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